Gru a ponte realizzata assemblando componenti di carpenteria di diversa provenienza
Le conseguenze derivanti dall’utilizzo di elementi di carpenteria provenienti da gru già in servizio con lo scopo di realizzare una nuova macchina
L’articolo prende in esame una gru da colata con portata massima di 160 t e dotata di un argano ausiliario di 30 t. La sua particolarità era rappresentata dal fatto che le travi principali sono state a suo tempo realizzate attraverso l’assemblaggio di una parte nuova, i due segmenti laterali di attacco alle travi di testata, con un corpo centrale (circa i 2/3 della lunghezza totale) provenienti invece da una vecchia gru precedentemente dismessa.
I controlli effettuati sulla gru hanno evidenziato la presenza di una serie di cricche situate, nella quasi totalità, proprio in corrispondenza dei corpi centrali delle travi principali. La parte interessata era quella della sezione di trave collocata al di sotto del binario di scorrimento del carrello di sollevamento, peraltro una delle parti strutturali più sollecitate e soggette agli effetti del danneggiamento dovuto alla fatica.
La necessità di procedere con degli interventi di ripristino, sia all’esterno che all’interno delle travi, ha determinato poi l’esigenza di progettare e realizzare dei “passi d’uomo” in grado di consentire l’accesso agli operatori, nonché alle attrezzature e dispositivi utilizzati per l’esecuzione delle saldature e l’areazione dei volumi interni.
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